Descrizione
Il toponimo “Cinto” non ha ancora trovato fra gli studiosi una univoca interpretazione. Due sono le ipotesi, entrambe di derivazione latina, e rispettivamente Quintus e Cinctum, da cui il nome del paese potrebbe essere derivato. La prima fa riferimento ad quintum lapide:
foto 1: mappa di Cinto Caomaggiore 1682
(...) cioè ad una sosta o comunque a un punto di riferimento e segnalazione al quinto miliare da Concordia, a una distanza quindi di cinque miglia romane; e sarebbe in stretta relazione con Sesto e con Settimo, rispettivamente ad sextum lapidem e ad septimum lapidem[1].
Gli studiosi che propendono per Cinctum fanno invece riferimento ad un luogo cintato, a qualche forma di fortificazione molto lontana nel tempo, presumibilmente da situarsi in epoca romana. Insomma si doveva trattare di un luogo fortificato che difendeva un insediamento agricolo: eretto, più che altro, per salvaguardare le sostanze di qualche facoltoso possidente rurale, piuttosto che una vera e propria postazione militare. Per ora non ci sono ritrovamenti archeologici che possano far propendere per l’una o per l’altra tesi. Si tende da qualche tempo a preferire la seconda ipotesi, in particolare da quanto uno studio più accurato sulle distanze stradali, ha messo in dubbio che il nome di questi paesi (Cinto, Sesto e Settimo) possa corrispondere numericamente all’effettiva distanza in miglia romane, dalla città romana di Concordia.
[1] Pier Carlo Begotti, Cinto Caomaggiore Annali, Spoleto 2000
Foto 2: villa Bornancini Cincotta
Foto 3: Comune di Cinto Caomaggiore (oggi)
Foto 4: Chiesa di Settimo