Descrizione
foto 1: comune di cinto in una cartolina degli anni '30
Al momento della caduta della Repubblica di Venezia, la comunità di Cinto, che conta con i borghi annessi 870 abitanti, gode della qualificazione giuridica di “villa” ed è sottoposta alla giurisdizione civile della Meduna, nell’ambito della Patria del Friuli.
In conseguenza dell’annessione dei territori della Serenissima al Regno d’Italia napoleonico (30 marzo 1806), Cinto e le annesse frazioni di Bando Scudelle, Ronco dei Gesuati, Forestier, Bosco di San Biagio, Stradetta (oggi Stradata) e Settimo, viene giuridicamente costituito in “Comune” di III classe e in quanto tale amministrato da una Municipalità composta dal Sindaco e due Anziani, e dal convocato generale.
Dapprima aggregato al Distretto di Portogruaro e unito al Dipartimento di Passariano (Udine), in applicazione del nuovo Compartimento territoriale del 22 dicembre 1807, viene definitivamente staccato dal Friuli e posto, assieme al Cantone di Portogruaro, alle dipendenze del Dipartimento del Tagliamento (Treviso).
foto 1: comune di cinto, in una cartolina degli anni '20
A seguito delle concentrazioni dei Comuni disposte l’anno successivo dal Prefetto di Venezia, Cinto dà vita ad un’unica entità amministrativa e giuridica che riunisce, oltre alle originarie e tradizionali frazioni, anche gli attuali Comuni di Gruaro, Teglio Veneto e rispettive frazioni. Grazie all’accresciuto numero degli abitanti (3.365), il nuovo Comune, il sesto per popolazione complessiva nell’ambito di tutto il Distretto di Portogruaro, viene elevato alla II classe, al pari di Portogruaro, San Stino di Livenza e San Michele al Tagliamento e affidato all’amministrazione di un podestà, coadiuvato da quattro Savi e assistito dal Consiglio comunale. Con il susseguente Compartimento territoriale del 28 settembre 1810, Cinto entra stabilmente a far parte del Dipartimento dell’Adriatico (Venezia), nell’ambito del distretto di Portogruaro.
Le rinnovate riorganizzazioni territoriali disposte a più riprese dalla dominazione austriaca (1814-1866) confermano l’appartenenza del Comune di Cinto (III classe) alla Provincia di Venezia e ne definiscono (maggio 1816) l’estensione territoriale, ricondotta ai limiti originari ( Cinto,Settimo, Ronco dei Gesuati, Bosco di San Biagio, Forestier, Stradetta ).
La popolazione dell’intero comune, esteso 21.158 pertiche censuarie (21,158 Kmq), ammonta nel 1817 a 1.060 abitanti. Negli anni trenta si registrerà un graduale ma costante aumento degli abitanti che verso la metà dell’ottocento raggiungeranno il numero di 1500.
L’annessione al Regno d’Italia sabaudo (ottobre 1866), non modifica di molto il contesto socio-territoriale di Cinto, anche se ne modifica il nome con l’aggiunta di “Caomaggiore” (R.D. 21 luglio 1867, n. 3.827)
Minimi aggiustamenti con i Comuni confinanti portano l’estensione del territorio comunale agli attuali valori (21,48 Kmq ), mentre nell’arco di un secolo (1881-1981), la popolazione residente riesce a raggiungere le 3.000 anime.